La vettura venne progettata verso la fine del 1909,
mentre Ettore Bugatti era in procinto di aprire la sua nuova fabbrica,
quella che avrebbe portato il suo nome e che avrebbe reso tale nome famoso
in tutto il mondo. Ciò che Ettore Bugatti aveva sempre avuto in
mente per la vettura ideale fu il perfetto connubio fra prestazioni e leggerezza.
Perciò come base di partenza venne scelta la Tipo 10, universalmente
considerata dagli storici come il prototipo da cui sarebbe poi stata derivata
proprio la Tipo 13. Si trattava di una vettura le cui dimensioni contenute,
unite alle sue caratteristiche tecniche d'avanguardia, avrebbero posto
la nuova vettura al centro dell'attenzione. I primi esemplari vennero consegnati
nel 1910
La Tipo 13 era una
piccola autovettura che nasceva su un telaio in acciaio costituito da longheroni
con sezione a C e traverse in acciaio, con interasse di 2 metri. Come la
Tipo 10 da cui prendeva origine, anche la Tipo 13 era dotata di sospensioni
ad assale rigido, con balestre anteriori e posteriori semiellittiche. Molte
fonti riportano in realtà un retrotreno a quarti di balestra, ma
in realtà pare sia appurato già da diversi decenni che la
Tipo 13 monti delle balestre semiellittiche, e che la confusione nasca
dal fatto che a montare dei quarti di balestra al retrotreno siano state
le Tipo 22 e Tipo 23, strettamente imparentate con la Tipo 13 sul piano
tecnico, ma caratterizzate da un passo maggiore rispettivamente di 40 e
addirittura 55 cm.[2] In ogni caso, su entrambi gli assi erano montati
ammortizzatori a frizione, mentre l'impianto frenante prevedeva un freno
di servizio a nastro agente sulla trasmissione: quest'ultima era affidata
ad un cambio a 4 marce non sincronizzate (che agiva anche da traversa di
rinforzo del telaio), il quale trasferiva al retrotreno la coppia motrice
del suo propulsore.
Bugatti tipo 13 "Brescia"
anno 1920 Cilindrata 1496 cc
Proprio il
"cuore" della Tipo 13 è la parte che incorpora i contenuti più
all'avanguardia: costituito da 4 cilindri in linea, questo motore era una
variante rialesata dell'unità da 1,2 litri che già equipaggiava
la Tipo 10 e che nel caso del nuovo modello raggiungeva una cilindrata
di 1327 cm3. L'aspetto più innovativo di questo motore stava nello
schema di distribuzione, del tipo ad asse a camme in testa (con due valvole
per cilindro), uno schema a dir poco rivoluzionario in un'epoca in cui
non era molto comune neppure un motore a valvole in testa con asse a camme
laterale. Nelle prime Tipo 13, questo motore erogava una potenza massima
di 15 CV, un valore che se oggi può apparire irrisorio, era in realtà
più che dignitoso per l'epoca, se confrontato con motori dell'epoca
e di cilindrata simile. Grazie al suo peso contenuto in poco più
di quattro quintali, le prima Tipo 13 potevano comunque già raggiungere
una velocità massima di 90 km/h.
L'aspetto stilistico della vettura, prevista con carrozzeria
torpedo o sport biposto, era sintetizzabile in un'estrema essenzialità,
sebbene non mancò di riscuotere consensi anche per le sue finiture
accurate, specie nella versione torpedo, la più borghese fra le
due: la parte più degna di nota fu senza dubbio il radiatore di
forma ovale, che dopo la guerra si sarebbe evoluto nell'ancor più
celebre radiatore a ferro di cavallo, il quale fece così il suo
debutto già nel primo modello della casa di Molsheim, sebbene fin
dall'inizio vi fossero stati non pochi esemplari con un radiatore di forma
più spigolosa. Per il resto, la torpedo si differenziava dalla versione
più sportiva essenzialmente per la presenza di parafanghi e predellini
e per i rivestimenti più pregiati, oltre che per la capote ripiegabile.
Bugatti Type 13 1,5 Open 2 Seater
1921
Bugatti Type 13 Brescia 1925
Bugatti Type 13 Brescia Usine
1923 - 2016 - Molsheim
Ettore Isidoro Arco Bugatti (Milano,
15 settembre 1881 – Neuilly-sur-Seine, 21 agosto 1947) è stato un
progettista e imprenditore italiano naturalizzato francese.
Nel 1898 costruisce la Tipo 1: è la prima vettura
a montare gli pneumatici di un'altra azienda milanese, la Pirelli &
C. Ettore Bugatti lavora intensamente e, finanziato dai conti Gulinelli
di Ferrara (tra il 1900 e il 1901), progetta la Bugatti Tipo 2, che presenta
all'esposizione automobilistica di Milano, dove vince il primo premio.
È in questa occasione che viene notato dal barone Eugène
De Dietrich, che lo invita a lavorare nel suo stabilimento di Niederbronn,
in Alsazia, che diventerà la casa di Ettore Bugatti
Bugatti Tipo 1
CURIOSITÀ
La Bugatti tipo 13 era piccola e leggera e vinse nel
q 1921 il 1°gran premio d'Italia (a Montichiari) nella classe "vetturette"
che le valse appunto il soprannome "Brescia" , questa vettura negli anni
successivi ha partecipato a molte manifestazioni come la Great Australian
Bugatti Rally (1970) , il 13° rally international (2013) e il classic
rally (2008). Presente all'evento circuito internazionale Brescia Montichiari
2018